Carnevale significa chiacchiere. A Carnevale ogni scherzo vale, ma quando si parla di dolci di questa festa noi di Divoora diventiamo subito serissimi. Ogni Paese ha i suoi, così come ogni cantone Svizzero e nella Svizzera italiana non potevano mancare le chiacchiere o crostoli, anche chiamate cenci e bugie.
Si tratta del dolce tipico del Carnevale che, a parità di ingredienti, cottura e tempo di preparazione ha tanti nomi diversi a seconda del luogo in cui si prepara. Ad esempio in Italia avremo il cencio in Toscana, le chiacchiere in Liguria e Basilicata, le frappe in Umbria e così via, anche se poi tutti mangeranno lo stesso dolce.
Tanti sono i dolci regionali italiani associati al Carnevale, ma sicuramente le chiacchiere sono i più famosi in tutte le loro varianti regionali.
Le chiacchiere sono così chiamate in Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Campagna a Milano e Parma, mentre Lazio e Marche le chiamano frappe. Precisando, in molte zone della Lombardia si usa sia il nome chiacchiere che il nome lattughe.
Si chiamano sossole, galani o crostoli in Veneto, o semplicemente crostoli a Ferrara, Rovigo, Vicenza e Treviso mentre in Trentino grostoi. In Liguria e Piemonte si chiamano bugie. I cenci, detti anche crogetti, sono tipici della Toscana generalmente preparati con il Vin Santo. Le sfrappole tipiche di Bologna sono a forma di fiocco e vengono spesso servite con una crema nel quale intingerle.
Gli intrigoni invece potete trovarli a Reggio Emilia mentre in Romagna i fiocchetti. In Sardegna sono note come le meraviglie, nome che lascia intendere il gusto prelibato mentre in Sicilia si chiamano i testi dei turchi.
La loro consistenza friabile e il colore dorato con una spolverata di zucchero a velo rende questo dolce una tradizione immancabile del Carnevale non solo italiano, ma anche svizzero per il suo sapore unico e inconfondibile.
La differenza tra una regione d’Italia e l’altra dipende solo da alcuni ingredienti secondari nella preparazione dell’impasto. In generale per preparare le chiacchiere di Carnevale si usano farina 00, zucchero, burro, lievito chimico, uova, vino bianco, 1 pizzico di sale, zucchero a velo e olio per friggere.
La caratteristica tipica di una chiacchiera ben fatta sono le bolle sulla sfoglia, che indicano che l’impasto è stato tirato a dovere e la frittura è stata fatta a regola d’arte. Nel corso del tempo la cottura si è modificata e oggi si usano olio di semi e di oliva, ma non manca la cottura light al forno anche se cambia il sapore. Le chiacchiere preparate da chef e pasticceri sono, invece, cotte nello strutto proprio come ai tempi degli antichi romani.
In ogni caso a Carnevale questo dolce non può e non deve mancare e sempre più spesso si trova anche sulla tavola della Svizzera Italiana per addolcire la festa a adulti e bambini.
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