Piadina romagnola: origine del piatto e ricetta originale

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La piadina romagnola non è una sola, ma ci sono diverse varietà a seconda della zona e degli ingredienti usati.

Cambia anche la cottura e generalmente si distingue tra:

  • Piadina lievitata chiamata Bertinoro dal paese della provincia di Forlì di cui è originaria. Si tratta della tipologia di piadina più consumata a Forlì e Ravenna;
  • Piadina larga e sottile chiamata Rimini per il fatto di essere preparata sulla riviera romagnola;
  • Piadina sfogliata, tipica dell’area della Romagna e delle Marche.

Non può mancare tra i tipi di piadina la piadina fritta con impasto e forma classici, ma cotta nell’olio bollente e il crescione o calzone di Imola, un tempo farcito solo con erbe.

La vera piadina romagnola è un prodotto IGP e deve essere prodotta in Romagna, suo luogo di origine. La prima azienda di produzione artigianale e industriale della piadina fu nel 1959 a San Martino in Strada la “Piadina Romagnola Lorella”.

Come abbinare la piadina romagnola lievitata

Piadina romagnola ripiena di formaggio prosciutto pomodori e rucola sul tagliere

In Divoora amiamo abbinare la piadina romagnola lievitata come se fosse pane, tagliandola a spicchi e servendola con il pane per accompagnare carne, pesce e verdure grigliate. La miglior piadina è quella che assorbe l’aroma di pancetta e salsiccia e si cuoce sulla stessa piastra della carne alla griglia.

Molto saporito e gustoso è anche l’abbinamento tra piadina con salsiccia e cipolla caramellata o con l’insalata autunnale di radicchio e bruciatini, tipica della Romagna.

Infine, i più tradizionalisti ameranno accompagnare la piadina con insalate di tonno, fagioli e cipolla o con la caprese, ma anche con salumi e formaggi.

La storia della piadina

Pochi sanno che la piadina ricca è stata celebrata da Giovanni Pascoli nei primi anni del 1900, anche se non era diffusa come oggi e prevedeva un impasto arricchito con uova, strutto e zucchero.

La vera diffusione della piadina risale agli anni ’50 con il boom economico che, alla fine della guerra, trasforma un piatto molto povero in una pietanza profumata e irresistibile. In quegli anni nascono la piadina e il piadone, che indica una piada fatta con ingredienti scadenti.

La ricetta della vera piadina romagnola lievitata

Piadina Romagnola con mozzarella pomodori prosciutto

La piadina romagnola lievitata si prepara con 500 grammi di farina 0 o 1, 80 grammi di strutto o 60 grammi di olio di oliva, sale fino e lievito di birra o bicarbonato oltre a 300 – 350 ml di acqua tiepida.

In una ciotola si mescolano farina e lievito e al centro si mette lo strutto o il burro, sui lati il sale. Si impasta il tutto versando a poco a poco l’acqua fino ad ottenere un impasto liscio e morbido, non appiccicoso. L’impasto si sposta sul piano di lavoro e si formano tante palline da 100 grammi l’una.

Il tutto si fa riposare per 30 minuti, anche se non si tratta di una vera lievitazione. Su un tagliere si stende la piadina fino ad ottenere un disco di 15 cm di diametro e si cuoce su una teglia di terracotta o su un testo, appoggiando la piadina e bucherellandola per evitare le bolle.

La piadina va cotta per 3 minuti da un lato e 2 minuti circa dall’altro prima di essere portata in tavola e farcita a piacere.

Non ci resta che augurarti buon appetito con questa prelibatezza della tradizione romagnola!

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