Cucina

Hosomaki, nigiri & uramaki: ecco come riconoscere il sushi

Hosomaki, nigiri & uramaki: ecco come riconoscere il sushi

Molto spesso quando ci si riferisce alla cucina giapponese, si parla di sushi e sashimi. In realtà i giapponesi hanno una lunga tradizione culinaria, sia nella preparazione che nella varietà di piatti: gli udon, la zuppa di miso e il ramen sono alcuni dei numerosi piatti da provare. 

La diffusione del sushi è iniziata nel quarto secolo, quando si accostava il pesce al riso affinché si conservasse il più a lungo possibile. Negli ultimi anni la sua consumazione è cresciuta sempre di più, infatti non è più cosi difficile trovare un ristorante che offre del sushi di qualità.

Nella cucina giapponese la maggior parte dei piatti è preparato per essere mangiato in un solo boccone senza essere spezzato. Per questo motivo molto spesso i giapponesi consumano il sushi direttamente con le mani. Infatti, se non si è in grado di utilizzare le bacchette, sarebbe meglio mangiare il sushi con le mani per evitare di romperlo. 
Un altro errore comune quando si mangia il sushi è quello di immerge il riso nella salsa di soia: siccome il riso assorbe molta salsa, ciò potrebbe alterare il sapore del sushi. Tanto è vero che bisognerebbe intingere il sushi solo dalla parte del pesce, affinché assorba una quantità moderata di salsa di soia. 

Hosomaki, nigiri o uramaki?

Abbiamo l’abitudine di definire sushi un po’ tutte le pietanze che la cucina ci offre. In realtà la parola sushi dovrebbe essere usata in termini generali quando il pesce viene servito in combinazione al riso. All’interno di questa categoria troviamo diverse tipologie di sushi:

  • L’hosomaki è la tipologia di sushi perfetta per conoscere questa cucina: un semplice involtino di riso e pesce avvolti in alga nori. Solitamente, al centro del sushi si trova del pesce fresco, come tonno o salmone, oppure delle verdure, come avocado o cetriolo.
  • Il futomaki è una versione un po’ più grande dell’hosomaki. In questo caso nell’alga nori, oltre al riso, vengono arrotolati almeno 4 ingredienti. Le combinazioni più comuni, e più saporire, da trovare sono: uova di salmone, pesce fresco (tonno o salmone), avocado e del formaggio.
  • Il nigiri è composto di solo due ingredienti: si tratta di una sorta di polpettina di riso ovale coperta con una fettina di pesce crudo o cotto. Le versioni più diffuse sono quelle con il salmone, il tonno e il branzino, ma è possibile anche trovarli con verdure o uova di pesce.
  • Negli uramaki il riso si trova all’esterno ed è ricoperto di semi di sesamo o uova di pesce. Questa volta l’alga nori, che avvolge il pesce e le verdure, si trova all’interno dell’involtino. La prima versione dell’uramaki è stata preparata da un cuoco giapponese negli Stati Uniti negli anni Settanta, usando polpa di granchio e avocado.
  • Il temaki è normalmente considerato uno spuntino da mangiare a bocconi, grazie alla sua forma di cono e l’impossibilità di usare le bacchette per consumarlo. Al suo interno è possibile trovare riso, verdure e pesce.

Quando si mangia il sushi è consigliato seguire un ordine ben preciso: bisognerebbe infatti iniziare dai sapori più leggeri, come il pesce bianco e le verdure, e proseguire con sapori più ricchi, come il salmone e il tonno. Le varietà di sushi dai piccanti e forti sono da consumare alla fine del pasto. 

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Sara Tipura

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